Spazio all’inclusione e diritto all’equità
Il termine “città inclusiva” è stato coniato per la prima volta dalle Nazioni Unite. È una città in cui persone di ogni estrazione e abilità possono vivere, lavorare e giocare in comunità sicure, sane e sostenibili. Le città inclusive non riguardano solo l’inclusione sociale, ma anche l’inclusione economica. Sono luoghi in cui persone di diversa estrazione hanno le stesse opportunità di avere successo e contribuire all’economia a modo loro. Una proposta possibile per Udine è il “design for all” (Progettazione Universale): è la prospettiva inclusiva, funzionale e concreta che può guidarci verso uno spazio urbano davvero accessibile. Lo sforzo non deve essere indirizzato a creare percorsi e spazi per persone con disabilità ma a uno spazio pubblico accessibile a tutti fin nella sua ideazione (e quindi, implicitamente, anche alle persone con disabilità). Per questo ci proponiamo:
- politiche pubbliche di concerto con CRIBA (Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche) e categorie economiche per rendere i luoghi accessibili;
- tavolo permanente sul tema accessibilità con portatori di interesse e soggetti economici e istituzionali coinvolti al fine di garantire un costante dialogo e definire concrete procedure di feed back e controllo sulle politiche intraprese;
- creazione di App dedicata per mostrare tramite foto il livello di accessibilità dei diversi luoghi pubblici o privati.
Nei tanti temi dedicati all’inclusione, quelli del contrasto all’esclusione abitativa e del supporto alle povertà rivestono un ruolo prioritario. La città di Udine ha un ricco tessuto di Enti del Terzo Settore che si occupano di supporto alle situazioni di difficoltà. Negli ultimi 5 anni, dalla pandemia all’aumento dell’inflazione, vi è una situazione di generale impoverimento che colpisce in modo più evidente i singoli o i nuclei che già avevano fragilità pregresse. In parallelo, inoltre abbiamo assistito ad una progressiva “chiusura” dei tanti punti informativi e di orientamento con un ricorso alle modalità on-line che, molte volte, risultano inaccessibili. In questo senso è necessario operare su più binari creando un welfare assistenziale, generativo e anche favorendo l’accesso alle informazioni e alle pratiche. Per lavorare al meglio sulle tematiche dell’aiuto e il supporto prevediamo di:
- utilizzare gli strumenti della co-programmazione e della co-progettazione come previsto dalla normativa, per programmare al meglio gli interventi sul territorio;
- istituire in almeno 4 punti della città degli Sportelli di prossimità dedicati a tutti i cittadini e le cittadine al fine di offrire orientamento e informazioni su lavoro, assistenza fiscale, rilascio e rinnovo documenti, formazione, agevolazioni e bonus, assistenza digitale;
- rivedere il funzionamento dei poli circoscrizionali e dei consigli di quartiere attuando quanto previsto dalla costruzione del Bilancio Partecipativo e fornendo strumenti di formazione e partecipazione nell’ottica dell’Amministrazione dei Beni Comuni;
- costituire un Fondo di Rotazione e Garanzia per la casa: supporto al pagamento degli affitti, alla ricerca casa per singoli o nuclei in difficoltà;
- rendere attivi, efficaci e proceduralmente lineari i percorsi previsti dai PUC (Progetti Utili alla Collettività) in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, come previsto dalle norme sul Reddito di Cittadinanza;
- istituire un Assessorato alla Coesione Sociale.
Spazio alle donne
In molti programmi le donne sono le altre grandi assenti, al pari dei giovani, delle politiche e dei piani di programmazione dell’Ente locale, che troppo spesso le ha relegate a gestire le politiche di genere senza avere un’idea del senso di tali parole e ritenendo che questo tipo di incarico, inteso in senso più formale che sostanziale, fosse sufficiente per la tutela dei loro diritti. Per tale motivo ci impegniamo a favorire e sostenere le donne nella vita politica, economica, sociale e culturale della città in un modo diverso. L’obiettivo non può essere limitato al raggiungimento delle “quote rosa”, bensì deve essere quello di valorizzare il sostanziale contributo che le donne portano alla città in quanto soggetti attivi, promotrici di iniziative culturali, imprenditoriali, e rappresentanti d’eccezione del contesto educativo e sanitario. Per questo motivo ci proponiamo di:
- attuare azioni volte a favorire e supportare la conciliazione tra vita lavorativa, familiare e personale;
- promuovere la condivisione della cura non remunerabile, al fine di riequilibrare il carico familiare tra i diversi generi;
- promuovere l’occupazione femminile e la riduzione del gap retributivo;
- realizzare progetti nelle scuole e nella città per contrastare gli stereotipi basati sul genere e per la cultura della parità tra i generi;
- realizzare progetti per valorizzare i contributi femminili alla società (in ambito culturale, artistico, scientifico, imprenditoriale);
- attivare uno stabile monitoraggio e rilevazione dei dati riferiti al gender gap;
- attuare e potenziare la rete antiviolenza: creare e potenziare le strutture di accoglienza per i soggetti maltrattanti, ponendo particolare attenzione al loro recupero, progetti volti al miglioramento della gestione emotiva per gli uomini adulti.
Spazio ai giovani e alla partecipazione
I giovani sono stati i grandi assenti degli ultimi anni di amministrazione comunale. Per questo motivo ci proponiamo di attivare strumenti di analisi dei fenomeni di difficoltà dei giovani, fornire supporto ma anche di coinvolgere i giovani nella vita pubblica e amministrativa della città. Coinvolgerli è un’urgenza imprescindibile per qualsiasi realtà politica che crede nella necessità di una reale partecipazione e di un miglioramento effettivo della società. Per questo motivo ci proponiamo di:
- istituire un OSSERVATORIO TERRITORIALE PER INFANZIA E ADOLESCENZA: organo volto all’individuazione e al contrasto nel territorio di possibili cause e forme di povertà educativa e al mantenimento di un focus attivo sulla condizione dell’infanzia e adolescenza, che intercetti significativi mutamenti e contingenze sintomatiche con lo scopo di indirizzare in modo efficace decisioni ed interventi;
- implementare i Centri di Aggregazione Giovanile e i Punti di Incontro Giovani anche in altri quartieri: quartiere delle Magnolie, San Rocco, Sant’Osvaldo;
- creare un organismo autonomo, apartitico e permanente per rappresentare i giovani che vogliano partecipare all’ideazione, realizzazione e promozione di iniziative volte al benessere e al progresso sociale di tutta la comunità o che vogliano avere la possibilità di avere uno spazio politico per portare riflessioni e proposte al Consiglio comunale. Tale organismo sarà la Consulta dei Giovani;
- rendere obbligatoria, almeno a cadenza semestrale, la discussione in Consiglio Comunale delle proposte avanzate dal Consiglio Comunale dei Ragazzi, invitandoli a partecipare anche a sedute consiliari;
- implementare le attività del centro “Informagiovani” per migliorare l’orientamento per la formazione e il lavoro;
- strutturare una migliore interrelazione tra il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) e il centro “Informagiovani” affinché venga facilitato il reperimento delle informazioni necessarie a chi si affaccia al mondo del lavoro autonomo.
La Partecipazione è elemento essenziale per guidare le scelte della politica nella direzione di tutela del vero interesse della cittadinanza per produrre risultati duraturi ed efficaci. A tale scopo è intenzione promuovere la partecipazione alle scelte nei quartieri attraverso un procedimento così strutturato:
- FASE 1 Diffusione delle informazioni
- FASE 2 Consultazione dei cittadini in assemblee pubbliche per la raccolta delle proposte
- FASE 3 Valutazione e definizione delle proposte raccolte, e delle quote di bilancio da dedicare agli interventi.
Le carte del nostro gioco
Ulteriori proposte concrete per raggiungere questi obiettivi:
