Abbiamo deciso di dedicare tutta l’estate ai quartieri: dei giri in bici per permettere a tutti di conoscere Udine ancor meglio. Un’occasione per fermarsi nei luoghi più significativi, confrontarsi assieme sulle buone pratiche, i problemi e le possibili soluzioni. Lo abbiamo fatto consapevoli che i diritti e le possibilità di futuro si creano o si annullano nelle relazioni e nello spazio che viviamo e quindi ragionare delle questioni sul posto e con le persone è indispensabile. La Udine di domani la co-costruiamo assieme anche grazie a questi confronti.
Nel corso dell’estate abbiamo fatto 4 giri in quattro settimane diverse andando ad esplorare e osservare i quartieri della città con una lente diversa, attenti alle opportunità che gli spazi della nostra città possono offrire se pensati e collegati diversamente. Perché è nello spazio che si crea o si annulla un diritto, perché è sullo spazio pubblico che il Comune ha completa competenza e può decidere cosa fare e dunque è da lì che occorre partire.
Dopo aver già affrontato tutto il centro, abbiamo esplorato la zona ovest, quella est, quella sud e quella nord della città, riuscendo a coprire moltissimi quartieri: il centro studi, il villaggio del Sole, i Rizzi, San Domenico, il quartiere Aurora, l’ex caserma Osoppo e via Cividale, il quartiere delle Magnolie, San Paolo, San Osvaldo e il Parco di Sant’Osvaldo, Chiavris, Paderno e Beivars. In tutti questi giri ci siamo confrontati con residenti e cittadini oltre che con associazioni e realtà attive nei quartieri: ad esempio con un comitato del Villagio del Sole, con Don Franco perno di San Domenico da quasi 50 anni, con #salvaciclistiudine, con la responsabile della biblioteca di circoscrizione in via delle Forze Armate, con il “comitato della ex Caserma Osoppo”, con “Spazio35”, con l’associazione “5 agosto San Osvaldo”, con l’associazione impegnata nell’accessibilità “Io ci vado”, con l’associazione “ALPI ODV” e con molte altre realtà che creano il tessuto sociale dei quartieri.
Sono stati tutti appuntamenti interessantissimi in cui è stato possibile per tutti confrontarsi. Un confronto partito dall’ascolto di chi in quei luoghi ci vive, dai suoi bisogni e da alcune delle nostre possibili soluzioni: proposte concrete, realizzabili e armoniche tra loro per riuscire a rendere finalmente lo spazio urbano udinese capace di facilitare la vita dei cittadini, invece che creare nuove barriere. È stato emozionante guardare tutti assieme la città con lenti diverse, concentrandoci sia su tutti quegli aspetti che rendono un luogo vivo, funzionale e accessibile, sia su tutto quello che invece spegne la città e pone barriere. Se vuoi saperne di più, sul nostro sito trovi un articolo per ciascun giro con immagini, video e approfondimenti!
I problemi di un quartiere sono i problemi di tutta la città e solo se ragioniamo in questi termini e proponiamo concretamente delle possibili (e fattibili) soluzioni, riusciamo a restituire a Udine il posto che merita e a migliorare concretamente la vita di ognuno di noi negli spazi di cui fruiamo ogni giorno. Per questo occorre una visione complessiva di città che non si fermi a generiche dichiarazioni di principio ma vada nel concreto e spieghi come si intende trasformare quelle dichiarazioni in realtà. Questa concretezza è indispensabile, non possiamo più accettare forze politiche che si limitano a propositi generici che poi vengono quasi sempre sbugiardati dai lavori che concretamente vengono cantierati. Per questo Spazio Udine ha voluto creare un percorso innovativo, partecipato e trasparente per costruire la Udine del 2023. Con Spazio Udine puoi essere parte di questo percorso e vedere concretamente (e realisticamente) come la città può diventare. Se vuoi lo puoi fare anche divertendoti con il nostro gioco da tavolo “Spazio Udine. Crea la tua città!”. Per ogni nostra proposta presente nel gioco è anche possibile fornire osservazioni di cui terremo conto, a cui daremo un riscontro complessivo e che ci aiuterà a cucire su misura la Udine di domani. Un dialogo vero e concreto sulla nostra città perché lo spazio pubblico è di ognuno di noi e il futuro lo decidiamo assieme assumendocene la responsabilità.