#EST – in bici nei quartieri con Spazio Udine

22.07.2022 | Gioco, In bici nei quartieri, Manifestazioni, Udine est, Verde urbano

Il secondo giro in bici estivo ci ha visti diretti nella zona est della città: via Cividale, il quartiere Aurora e la Ex caserma Osoppo.

Uno splendido giro! Un percorso in cui abbiamo ragionato assieme sui quartieri e toccato alcuni dei luoghi che sono parte della nostra proposta complessiva, profonda e cucita su misura per le esigenze della nostra città, quartiere per quartiere. Se vuoi saperne di più e far parte del percorso con cui costruiamo la Udine del 2023, lo puoi fare anche divertendoti con il nostro gioco da tavolo: Spazio Udine. Crea la tua città!

In questo secondo giro, siamo partiti dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine e ci siamo diretti verso est percorrendo la nuova “ciclopedonale” di via Cividale: un intervento infrastrutturale parte del progetto “Experimental city”. Purtroppo anche in questo caso invece di intervenire seriamente con un’infrastruttura che promuovesse davvero la mobilità pedonale e ciclistica e migliorasse la qualità dello spazio urbano, si è fatta l’ennesima infrastruttura che mette in conflitto pedoni e ciclisti. L’esatto contrario di quello che si dovrebbe fare. Si poteva invece trasformare via Cividale in un vero viale cittadino con marciapiede, file di alberi e pista ciclabile su strada. Una pista ciclabile vera e con precedenza nelle intersezioni. Qui la nostra proposta su via Cividale.

Carta Spazio Udine n. 46 – via Cividale

Nel video qui sotto potete invece vedere concretamente i lavori che sono stati eseguiti: un marciapiede con mattonelle “lignanesi” e pali nel mezzo a renderlo ancor meno sicuro e fruibile. Davvero un lavoro mal fatto.

Siamo poi arrivati al quartiere Aurora. Abbiamo deciso di ragionare sul polo dei servizi di quel quartiere e, in particolare, ci siamo fermati nella bellissima biblioteca di circoscrizione “il giardino delle idee”. C’è stato un interessantissimo confronto con la bibliotecaria Antonietta Ziani. Abbiamo ragionato assieme a lei sul miglioramento di questo spazio e di come possa rappresentare uno snodo importante e generatore di comunità. Abbiamo visto assieme in che termini la sostenibilità e l’inclusione possono tradursi nel concreto e abbiamo visto come gli interventi sullo spazio fisico nei luoghi del quartiere deve essere necessariamente accompagnato da politiche coerenti in ambito sociale. È stato davvero un confronto di grande interesse ed emozione e non poteva non concludersi con grande applauso. Ci teniamo a ringraziare Antonietta per tutto l’impegno e per i risultati portati nel miglioramento di quella biblioteca di quartiere.

Siamo poi andati a visitare il celeberrimo bosco urbano così tanto pubblicizzato, frutto di un recente accordo tra il Comune di Udine e la società Arbolia. Si tratta si una miriade di fuscelli piantati uno attaccato all’altro (a circa un metro di distanza). Sappiamo che, mediamente, gli alberi devono essere piantati a circa 5 metri di distanza, per permettere loro di crescere e sviluppare la loro chioma. A questo punto non può non nascere il dubbio che si tratti più di un’operazione solo volta a contabilizzare sulla carta un certo numero di piantumazioni, invece che un reale incremento del verde. Sul posto abbiamo anche potuto raccogliere le lamentele di alcuni passanti per quel tipo di intervento fatto in quel modo. Vi invitiamo ad andare a vederlo di persona, si trova in via Divisione Garibaldi-Osoppo.

Abbiamo poi proseguito la visita al quartiere, in particolare a tutta l’area sportiva, molto frequentata. Non possiamo non rilevare purtroppo come però manchi un coordinamento e una adeguata valorizzazione di tutte le importanti aree verdi presenti nel quartiere. Ad esempio, non c’è un luogo fruibile nelle modalità tipiche di un parco, aperto ai residenti e a tutta la città, come ad esempio accade con il Parco del Cormor o il Parco di San Osvaldo o il Parco Brun in Chiavris…

Siamo poi arrivati alla Ex caserma Osoppo, vastissima area oggetto di riqualificazione nell’ambito di “Experimental city”, un progetto del 2016 con finanziamento statale. Sebbene siano passati 6 anni non c’è mai stato un adeguato impegno da parte delle forze politiche per un dialogo con la cittadinanza, a partire dai residenti del quartiere. Nessuno nell’arco di 6 anni è venuto a instaurare un dialogo con i residenti, a spiegare il progetto e a raccogliere le istanze. Oggi i residenti si trovano con il cantiere avviato e nella sostanziale oscurità rispetto a moltissimi aspetti centrali del progetto di riqualificazione. Ringraziamo Silvia Stefanelli, Marta Vigna e Enrico Cossettini che da residenti impegnati (e preoccupati) ci hanno espresso il loro punto di vista, le loro idee e loro preoccupazioni. Il disappunto è stato soprattutto concentrato sulla quasi totale assenza di possibilità di confronto. Pare evidente come in questi anni sia mancato totalmente il necessario processo sociale che avrebbe dovuto partire sin dal 2016, immediatamente dopo la partecipazione al progetto che ha poi ottenuto il finanziamento. Un processo sociale: di informazione, collegamento e sintesi che non riguarda i dettagli tecnici dei lavori ma li precede, li affianca e li segue. Si tratta di un lavoro importantissimo in un progetto di riqualificazione di tale portata e avrebbe dovuto essere svolto dalle forze politiche ma, pare evidente, così non è stato.

Ma insieme possiamo creare una Udine organizzata, che dialoga e che ottiene risultati. Una Udine in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini e alle sfide ambientali, sociali ed economiche di oggi. Lo si fa solo se le questioni di un quartiere, positive o negative, sono affrontate come questioni di tutta la città, questo perché hanno riflessi su tutta la città e su ognuno di noi.

Carta Spazio Udine n. 48 – Udine Est

 

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