Una città verde è una città che respira, che vive e fa vivere.
Salvaguardare e intensificare la presenza di piante non è una risposta ad un vezzo estetico, ma una necessaria attenzione che contrasta gli effetti dell’inquinamento e garantisce ai cittadini un posto migliore in cui vivere.
La tutela dell’ambiente deve essere il punto di partenza imprescindibile di ogni politica perché è la base su cui costruiamo la nostra vita; il rispetto e la presenza fisica del verde in città ne è uno dei simboli.
A Udine, invece, si taglia anziché piantare, si torna indietro con soluzioni drastiche e desuete invece di proiettarsi verso un futuro sostenibile. Gli episodi che provano la direzione intrapresa dal Comune, purtroppo, non sono pochi, a cominciare dal caso che ha coinvolto il Castello, emblematico del modo di pensare e di agire di questa Giunta.
Pasqua 2020, il Sindaco e il Vicesindaco dichiarano di aver approvato un piano per l’abbattimento di 26 alberi (che poi saranno 32!) per migliorare la visuale del e dal Castello.
Subito avviamo una petizione che raccoglie 8000 firme in pochi giorni e che, dopo i dovuti controlli, viene trasmessa alla posta certificata del Comune e del Sindaco, chiedendo chiarezza e un confronto, perché ragioni estetiche non possono da sole governare decisioni di una simile portata. L’interesse per la questione del verde è evidente dalla risposta massiva dei cittadini ed è impensabile che sia ignorata da chi governa.
Le risposte, però, non arrivano e vengono sollecitate con una proposta di delibera di Consiglio comunale, creata dopo un raffronto con le realtà associative e tecniche del territorio, in cui si presenta un atto in grado di vincolare le azioni del Comune a precisi, realistici e concreti obiettivi in tempi certi, allineando la nostra città alle sfide della contemporaneità.
La Giunta, senza rispettare né l’art. 40 comma 3 dello Statuto comunale, né gli ottomila cittadini che hanno firmato la petizione, non torna indietro e perde un’occasione importante per comunicare e confrontarsi con chi Udine la vive, la sente propria e rivendica la volontà e il diritto di essere considerato nelle decisioni che la riguardano, prese invece a porte chiuse.
Questa è solo una delle storie che confermano l’urgente bisogno di istituire una consulta per il verde, per una gestione competente e condivisa del verde cittadino che non è più rimandabile.
Ci siamo fatti sentire fin su La Repubblica:
Ma chi lo dice che una città verde non è possibile?