Nel 2020 sarebbero dovuti essere messi a dimora 676 alberi, ma di questi sono stati piantumati solo 176, a fronte di 315 abbattuti.
Durante il triennio 2018-2020 il saldo complessivo di alberi piantati meno alberi abbattuti è negativo (- 62!).
Nel 2021 pianteranno 500 alberi? Lo storico non lascia ben sperare e non sono certo questi i numeri adeguati per rispondere alle urgenze di oggi.
Questi non sono solo numeri, ma sono l’effetto evidente e inequivocabile della direzione verso cui stanno mandando Udine. Dietro alle parole, alle promesse, a dati impinguati per fare propaganda, questi dati mostrano, senza lasciare spazio a interpretazioni, le scelte fatte nel concreto dal Comune, a discapito del verde.
I cittadini manifestano volontà e interesse per la tematica della vegetazione urbana: ne sono la prova, ad esempio, le 8.000 firme da noi raccolte per salvaguardare gli alberi del Castello a Pasqua 2020 e chiedere una più oculata gestione del verde. Queste voci però non vengono ascoltate e chi dovrebbe accoglierle non ha ancora capito che bisogna fare, non limitarsi a parlare.
Una città più verde non è solo una città più bella.
Un’altra grande occasione persa dalla Giunta ha riguardato il rifacimento di via dei Rizzani. Si possono spendere molte parole a riguardo per cercare di capire e spiegare quella che, in realtà, non è altro che l’ennesima dimostrazione di una scelta politica che mette al primo posto l’accessibilità per le auto.
Gli alberi sono stati sacrificati per fare spazio ad una manciata di parcheggi, quando c’era un’alternativa per mantenerli in quella via, migliorare lo spazio pedonale e conservare quello del passaggio per le auto.
Abbiamo allora dato forma alla nostra idea e abbiamo presentato una proposta per allargare il marciapiede, costituire una fascia verde a terra alberata ed eliminare i parcheggi sul lato sinistro della via. Non è pensabile che per risolvere il problema del marciapiede divelto dalle radici, l’unica soluzione possibile sia tagliare gli alberi e creare parcheggi. Non nella città che vogliamo, non nella Udine proiettata al futuro e resa più vivibile per i cittadini.
Non si possono più permettere interventi che modellano la città solo dal punto di vista delle automobili, bisogna ripensarla partendo dalle persone e con una chiara scala di valori, dove la vivibilità dei luoghi e il verde vengono prima di 10 posti auto.
Gli alberi malati e che creano problemi di sicurezza possono e spesso devono essere abbattuti, ma il problema sta in chi sceglie di procedere a certi abbattimenti e sceglie di non ripiantare in loco.
Le alternative ci sono e devono essere prese in considerazione, perché quando diciamo “Persone, non automobili” o che “scegliamo come usare il nostro spazio urbano”, intendiamo proprio un cambio di rotta radicale rispetto alla tendenza corrente di rendere Udine una città accessibile per le macchine, anziché alle persone. La soluzione è una seria discussione sul verde e sulla riorganizzazione dello spazio urbano, che non consideri singolarmente gli interventi, ma che li collochi all’interno di un piano più ampio, più sostenibile, più lungimirante.