Sosta selvaggia.
Mi spiego partendo da una piccola scena di cui sono stato testimone pochi giorni fa. Sabato 14 dicembre, terminato il nostro flash mob, in prossimità di piazza Marconi, ho notato che erano presenti alcune auto in divieto di sosta e i vigili stavano, correttamente, svolgendo il loro lavoro comminando le relative sanzioni. Questa scena, non certo fuori dall’ordinario, si è però “arricchita” della presenza di una persona che, evidentemente, aveva una delle auto in divieto e a cui era dunque stata indirizzata una contravvenzione. Anche qui, si direbbe, tutto nell’ordinario. Se non che la concittadina in questione ha espresso, con una certa tracotanza, il suo disappunto nei confronti del vigile che, mantenendo un comportamento irreprensibile, ha fatto presente che poco prima si era appena effettuata una manifestazione proprio a sottolineare questi problemi. La percezione esterna era quella di una persona che stava correttamente svolgendo il proprio mestiere e che quasi si è dovuta scusare per questo. Ho provato un senso di vergogna.
La convivenza civile calpestata.
Ma cosa descrive davvero questa scena? Proprio pochi minuti prima, in piazza Marconi, avevamo detto che in assenza di una politica chiara, strutturata, ben comunicata e che faccia riferimento agli standard più avanzati ma, al contrario, con l’adozione di politiche contraddittorie, confusionarie e mal comprese, l’esito non poteva che essere uno: la crescita dell’inciviltà nei comportamenti dei cittadini e, parimenti, di un sentimento di contrapposizione. Non è ciò di cui Udine ha bisogno. Il risultato concreto che si viene a determinare è, da un lato, quello di vigili che si ritrovano a dover elevare multe probabilmente sapendo benissimo della scarsa utilità delle stesse (eccetto che per le casse comunali). Il 2019 infatti ha visto il picco più alto di attività sanzionatoria senza alcun risultato apprezzabile su soste selvagge e degrado. Dall’altro lato, a fare coppia con l’alienazione di un vigile che si trova a comminare sanzioni che non contribuiscono veramente a risolvere i problemi, c’è lo spaesamento del cittadino che si prende la multa e che, paradossalmente, la vive come un’ingiustizia, visto il livello di diffusione del regime di sosta selvaggia. Del resto, se si permette l’accesso veicolare indiscriminato nel cuore storico della città, quello che si ottiene, in un contesto di spazio limitato, è il vigere della legge del “primo che arriva meglio alloggia”: da luogo che accoglie a luogo che respinge. Inoltre, se le infrazioni che abbiamo visto nell’arco degli ultimi mesi diventano la norma, se dipingi il selciato di blu perfino nella parte centrale di via Aquileia, quasi a “legalizzare” la doppia fila, come fatto nel primo “esperimento decorativo” della via, poi c’è poco da sorprendersi se si va incontro ai pessimi esiti che sono sotto i nostri occhi e che viviamo ogni giorno.
Inadeguatezza politica.