Gli alberi non sono barriere architettoniche, lo sono le cattive gestioni dello spazio pubblico e, nel caso piazza Belloni, lo erano tre scalini.
Sono state scorrette e ingiuste le continue dichiarazioni dell’Amministrazione, che motivava e giustificava le proprie decisioni dando la colpa – perché di questo si tratta – ai disabili. Dall’apertura di via Mercatovecchio “per consentire l’arrivo in centro ai disabili”, agli alberi in via dei Rizzani, fino a piazzetta Belloni: tutto spiegato con l’esigenza di accessibilità.
Queste giustificazioni erano pretestuose e false nel merito, come già dimostrato in numerose occasioni – un esempio è la proposta su via dei Rizzani. Abbiamo l’intero spazio urbano ostile alle persone con disabilità, partendo da alcuni uffici che si occupano proprio di disabilità, fino ai locali pubblici. Alberi abbattuti e più traffico non risolvono certo questo problema: non migliorano la vita a nessuno, tantomeno alle persone con disabilità.
Non si tratta esclusivamente di mancata sostenibilità ambientale, o di superficialità, ma della necessità più grande e profonda della costruzione di una città sostenibile a tutto tondo, anche socialmente.